Foto di Michele Lapini
Migliaia di persone sono scese in piazza sabato pomeriggio, fino a tarda sera, attraversando Bologna in solidarietà con il centro sociale XM24.
XM24 si trova sotto minaccia di sgombero dal dicembre 2016, da quando l’amministrazione comunale ha ritenuto che la presenza del centro sociale non fosse più compatibile con la fisionomia immaginata per il quartiere: la Bolognina, zona deindustrializzata e abitata per buona parte da famiglie migranti, si andava infatti trasformando da “ghetto” malfamato a tassello importante della “vetrinizzazione” del centro storico (in un perfetto esempio di quello che c’è dopo la turistificazione: un luna-park costoso, posticcio, dove gli studenti universitari squattrinati si sentono ormai a disagio). Il piano del Comune è quello di destinare lo spazio a un’area di co-housing, dopo i tanti progetti calati dall’alto in questi anni e puntualmente finiti nel nulla, dalla caserma fino alla Casa delle culture.
«È necessario che ciascuno di noi ricominci a sentirsi importante – ha detto al microfono uno degli attivisti – perché ciascuno di noi è importante per poter combattere il nulla che avanza, e per portare avanti la nostra storia infinita di resistenza e autogestione. La Bolognina, il nostro quartiere, è stato trasfigurato da un processo di gentrificazione e speculazione che sta lasciando cantieri abbandonati e scheletri di palazzi incompiuti. Nel villaggio incantato non c’è posto per la realtà, per chi arranca giorno dopo giorno, tra rastrellamenti polizieschi, identificazioni di massa ed espulsioni coatte sotto la bandiera della lotta al degrado. Eppure posti liberati da questo schifo ancora ci sono, esistono e resistono. XM24 è il presidio di Utopia, il sogno di mondi possibili che nemmeno immaginiamo!».
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