Dal “caso frocio” Mancini-Sarri al nostro nove che si veste di bianconero. Sembrava l’ennesima puntata del complotto anti-Napoli di cui tutti parlano. Poi le notizie cominciavano a risuonare così forte da far male. «Non ci credo, non può essere» e intanto cambiavo canale senza meta, tanto ne parlavano tutti. Pare che ci godano, in questo paese, a vedere quanto son potenti i potenti. Resta impresso il sorriso beffardo della conduttrice del Tg1 nei secondi prima che il servizio vada in onda, quando la mente è attraversata da pensieri così fulminei che neanche colgo. Poi inizio a fare i conti. Infine capisco che i soldi non sono miei, ma di de Laurentiis. Nato a Roma, marito di Jaqueline Baudt, amministratore unico di Filmauro, presidente dall’estate del 2004 della società sportiva calcio Napoli.
Il club: Pipita a Dimaro il 25 (il corriere del mezzogiorno, 17 luglio).
Scurnacchiato in lingua napoletana significa: “Cornuto consapevole e che trae dal tradimento un certo profitto”. La sollevazione popolare contro il “traditore” Higuain era pronosticabile. Stupisce invece che lo scurnacchiato sia passato per vittima. De Laurentiis ha prima fissato un prezzo in un contratto, per poi stupirsi del fatto che una società quotata in borsa fosse in grado di accettare le condizioni di vendita. Come un ortolano che, esposto un delicato tartufo in vetrina, trasecoli all’idea che ci sia qualcuno che possa comprarlo. “Blindato” fu il termine utilizzato – impropriamente – dalla stampa sportiva nel momento in cui si seppe della clausola rescissoria.
DeLa: «Higuaìn non può tradire i napoletani» (il roma, 21 luglio).
Quei soldi coprirebbero i bonus per 14mila famiglie indigenti (metropolis, 24 luglio).
Dopo mesi di panegirici per un calciatore indomabile, ora la stampa prova a convincerci che la cessione Higuain tutto sommato sia un affare per il Napoli. Un quasi trentenne – sostengono – pagato cento milioni: la società azzurra può programmare e costruire una grande squadra. Il miele è diventato fiele: adesso Higuain è quello che ci ha buttato fuori dalla Champions League per il rigore sbagliato contro la Lazio, è quello che ha impedito una finale di Europa League per gli errori contro il Dnipro, addirittura quello che ha rovinato l’Argentina negli ultimi anni.
Adesso, pur andando alla Juve, tutti d’accordo. Un campione così meglio perderlo che trovarlo. Il letto di Madama non lo scalderà mai come il San Paolo. (mimmo carratelli, il mattino, 24 luglio).
Questa vastità di opinioni, dove tutto sembra comprensibile, condivisibile e detestabile allo stesso tempo, mi ha disorientato. Il Petisso diceva che il calcio è bello perché tutti possono dire la loro e alla fine hanno tutti ragione. Dopo i bagni di mare la mia compagna chiedeva notizie. In cerca di verità ho posto un freno allo zapping. Sono tornato dai giornalisti sportivi di casa nostra, volti amichevoli che non sanno di complotto.
Giudaìn (prima pagina de il roma, 24 luglio).
Da quando il Napoli è in ritiro in Trentino le tv private sembrano tante piccole RaiNews24. Il dispiegamento è massiccio: si parla di regie mobili, operatori dotati di zainetti per la diretta, giornalisti che si alternano in conduzione, crawl con le notizie dell’ultim’ora ribattute in tempo reale, transizioni in box, schede grafiche. Come scoiattoli usciti dal letargo, le frequenze locali si rianimano a luglio dopo un inverno di televendite e informazione. La trasmissione di Canale 8 spicca per originalità: un atto in teatro, con il parterre al gran completo, poi un intermezzo in esterna, con gli sgabelli e gli stessi conduttori senza giacca, e di nuovo si ricomincia.
Le parole di Higuain hanno lasciato tutti nello sconforto? Effettivamente, la volontà di non rinnovare non può essere stata salutata con piacere, ma non ha detto che non rispetterà il contratto fino al 2017. (monica scozzafava, il corriere del mezzogiorno, 8 luglio).
Tv Luna è senza dubbio la più attrezzata. Sono quattro gli appuntamenti quotidiani: alle undici, alle tre, nel preserale e poi la lunga trasmissione in prima serata. Quest’ultima è preceduta da un’ora di focus (questo il nome) sul mercato, in onda dagli studi napoletani e condotto da Raffaele Auriemma. In una raffica di “si segue”, “stretta finale”, “summit decisivo”, si narra di centinaia di calciatori desiderati dal Napoli. I filmati di un paio di minuti conditi da musica house improponibile ne ripropongono le gesta. Questi video non sono il frutto di un’attenta ricerca bensì il prodotto di un software di match-analysis (Wyscout) utilizzato dai giornalisti 3.0. Questo gioiello, che è il pane per allenatori moderni come Benitez, raggruppa tutte le giocate di ogni singolo calciatore: da Iemmello del Foggia a Martial del Manchester United. Le azioni sono poi catalogate: di Iemmello, per esempio, potreste ammirare le corse a perdifiato alle spalle dei difensori, oppure scegliere le azioni in cui il dribbling va a buon fine, o analizzare il modo in cui tiene palla e fa risalire la squadra. Queste clip dovrebbero inquadrare un giocatore, ma finiscono per dare – a trenta euro al mese – una visione distopica della realtà. Come leggere l’Unità ogni mattina.
Il Pipita è legato da un contratto di altri due anni che è pronto ad onorare al meglio, così come ha fatto in questi tre anni vissuti da grande professionista in maglia azzurra.(roberto ventre, il mattino, 9 luglio).
Dopo il focus mercato, Tv Luna riporta Dimaro al centro del mondo. Si prepara una gran serata con Carlo Alvino in postazione centrale, affiancato da giornalisti noti e meno noti. C’è da dire che il ritiro, lungo quasi un mese, induce molti cronisti ad accordarsi con più d’una testata, o magari prestare la propria opera ad una tv per dieci giorni, alla radio per altri dieci. Tv Luna riesce a sbaragliare la concorrenza assicurandosi Alvino e Auriemma, il top per una certa fetta di tifoseria in pantofole. Abbiamo già detto dei notevoli mezzi tecnici. I contenuti, invece, seguono due filoni principali: il calciomercato – ancora – e il colore. Al colore è deputato un giornalista specifico, incaricato di intervistare tifosi h24, realizzare servizi sui prodotti tipici della Val di Sole, citofonare per chiedere il menu del giorno, imparare a sciare. Nel panorama desolante degli ultimi giorni, con l’incombente dipartita di Higuain, le sue gag hanno irretito tifosi e conduttori. Sui volti dei padri di famiglia piazzati alle spalle di Alvino si leggeva il dramma di una separazione impensabile. Nei minuti dello scioglimento finale si temeva la sommossa in diretta.
Higuain choc: ha l`intesa con la Juve (il mattino, 15 luglio).
Quando il Pipita sbottò contro i poteri forti. E ora vuole il “nemico” (il corriere del mezzogiorno, 16 luglio).
Tra mercato e folclore, a passare in terzo piano è proprio il ritiro. E cioè: che fa Sarri? Che fanno i calciatori? Quali sono gli esercizi? Valdifiori si sta ambientando? Bisogna affidarsi alle dirette testuali degli allenamenti, sui siti internet, per capirne qualcosa. O immaginare. E d’altronde nessuno ha colpe: la società sportiva calcio Napoli arriva all’estate senza fare la prova costume e si ritrova d’improvviso troppo grassa. A tre settimane dall’inizio del campionato non si sa chi sarà il centravanti. Quindi vanno tutti di corsa, bisogna portare le pezze, si è troppo indaffarati. In un bellissimo libro di Vladimir Dimitrijevic (La vita è un pallone rotondo) c’è scritto:
Capire come il denaro trasformerà questo magico sport in un divertimento da juke-box resta naturalmente una questione aperta. Forse presto ci si accontenterà di valutare in dollari il peso delle squadre e di proclamare vincitrice la più pesante delle due. Questo ci risparmierà novanta minuti di noia. Oppure, al posto dell’interminabile partita, si potrà far tirare qualche calcio di punizione o di rigore, alternandolo ad alcuni giri di campo cangianti di cosce di majorette. Essendo stato educato all’epoca delle grandi speranze e del radioso avvenire, conservo alcune registrazioni riguardanti gli aborigeni che un tempo praticarono il gioco chiamato calcio. Senza alcuna nostalgia.
P.s. : Ho sognato una conferenza stampa. De Laurentiis imbarazzato e senza gel, entrava in sala a capo chino, tra i colpi di tosse dei cronisti inviperiti. A lume di candela si accomodava e diceva: “Buonasera. Abbiamo lasciato Gonzalo Higuain alla Juventus. Ora vi prego di salutare i nostri sei nuovi acquisti. Eccoli!”. Entravano, nell’ordine: Sportiello, Widmer, Tolisso, Tevez, Diego Costa e un giovane argentino, piccolo, con i capelli ricci e folti, il corpo armonioso e compatto. El Pelusa. (davide schiavon)
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