Dall’account Facebook di Aristide Sempronio, candidato al consiglio comunale di Napoli alle elezioni del 3 e 4 ottobre, riprendiamo una dichiarazione virtuale di candidatura con la lista “Napule è ‘na carta sporca”.
Con questo post sono orgoglioso di annunciare la mia candidatura alle prossime elezioni comunali, come consigliere nella lista “Napule è ‘na carta sporca”.
Come sapete in questi anni sono stato molto vicino all’esperienza della giunta arancione di Luigi de Magistris, che ho ritenuto e tuttora ritengo un’incredibile esperienza di rottura rispetto alla classe politica che aveva devastato la città e la regione nei decenni precedenti. Forse per questo qualcuno si stupirà nel vedermi candidato in una coalizione che ospita quegli stessi partiti e quegli stessi uomini politici che hanno attivamente contribuito nel corso degli anni a distruggere la città. Eppure, in una fase complessa come quella attuale, dove i nemici di un tempo si ritrovano fianco a fianco in una miriade liste civiche che con grande lungimiranza riescono a confondere le acque e far dimenticare chi è stato dove e con chi fino all’altro ieri, in una fase così delicata dicevo, credo sia arrivato il momento di fare una scelta di campo.
Checché se ne possa pensare, la mia è una scelta di enorme coerenza, ma soprattutto di responsabilità. Negli ultimi tempi sono stato spesso critico con l’esperienza della giunta comunale uscente, soprattutto da quando ho capito che le possibilità di una riconferma per questa classe dirigente – che in effetti da un punto di vista politico è veramente poca roba – era ridotta ai minimi termini. Con i compagni e gli amici dell’associazione di cui mi onoro di essere il portavoce, e che da questa giunta è riuscita a ottenere negli anni grossi vantaggi in termini di visibilità, progetti, opportunità di lavoro, concessione di spazi, abbiamo capito che il terreno sotto i nostri piedi diventava sempre più traballante, così abbiamo fatto una valutazione per capire quale fosse il cavallo vincente a questa tornata, e di conseguenza quale fosse la causa politica da sposare.
L’abbiamo individuata con una certa facilità e ci siamo messi al servizio della battaglia creando una lista civica in cui abbiamo riciclato personalità provenienti dal mondo della società civile, estranee ai partiti politici. Io stesso vengo dal mondo della politica di base e dell’associazionismo, so cosa significa mettersi al servizio degli ultimi, e ho deciso di continuare a dare il mio contributo all’interno delle istituzioni, sperando di riuscire a foraggiare il mondo del terzo settore e a ricambiare i favori che la politica in questi ultimi dieci anni mi ha fatto.
La mia è una scelta di campo, dicevo. Ho scelto di schierarmi, di non restare con le mani in mano, di metterci la faccia e di impegnarmi in prima persona perché odio gli indifferenti, e credo che chi resta a guardare non vuole bene a questa città. “I have a dream”, diceva John Lennon, e anche io ho un sogno, quello di cambiare in meglio il posto in cui vivo. Ringrazio i napoletani che vorranno sostenermi e che vorranno mettere il loro like alla mia pagina politica. Non inonderò le strade e i muri della città con volantini e cartelloni pubblicitari, per rispetto dell’ambiente ma soprattutto perché la mia campagna elettorale non riceve alcun sostegno dal gruppo politico che mi candida, per il quale sono poco più che un illustre sconosciuto. Questa candidatura è di fatto una lotteria, e più che investirci dei soldi ho deciso di metterci passione e sentimento. Se la sorte mi aiuterà, però, non farò come quel tabaccaio che prende i soldi e scappa, ma cercherò di essere utile al prossimo e di dividere gli introiti con tutti quelli che fanno parte del mio cerchio magico. Se ognuno di noi “have a dream”, il mio e il nostro è quello di un po’ di potere e di uno stipendio fisso per cinque anni. Io ci credo, e voi?
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