Inaspettatamente, il primo temporale si abbatte sulla capitale il tre settembre: ripulisce l’aria e le strade dalla cenere e dal sudore di un’estate calda e lunga (ma meno di quelle che verranno). Si allaga l’ospedale Santo Spirito in Sassia, un fulmine danneggia l’Arco di Costantino, e su molte strade importanti i rami caduti bloccano il traffico. Piove sui senzatetto a viale Pretoriano, e sul “Tavolo sicurezza” che studia come cacciarli. Su Repubblica il presidente della comunità ebraica romana si lamenta del “boicottaggio contro gli ebrei”; al Quarticciolo il “prete antispaccio” don Coluccia riceve insulti e qualche sassata durante un comizio alle case popolari, ne parla anche il Guardian. Il quattro i sindacati di maggioranza manifestano contro il possibile fallimento dell’ospedale Santa Lucia, che licenzierebbe mille lavoratori; partecipano il sindaco di Roma e il presidente della Regione Lazio. Il cinque a Furio Camillo un centinaio di residenti manifesta contro i continui tagli alla fornitura idrica; mentre il sei il capo dei picchiatori fascisti del liceo Tasso negli anni Novanta viene nominato ministro della cultura: contestualmente, Wikipedia rimuove la voce controversie dalla sua pagina. Il sette grandissimo corteo antifascista a San Basilio in memoria di Fabrizio Ceruso, militante di Lotta Continua ucciso dalla polizia nel 1974 durante una rivolta popolare contro lo sgombero di appartamenti occupati che furono tutti assegnati agli occupanti grazie alle mobilitazioni. Durante le celebrazioni dell’otto settembre il sindaco annuncia che per l’anno santo 2025 il biglietto dell’autobus salirà a due euro.
Il nove il prigioniero palestinese Mansour Doghmosh viene liberato dal carcere dell’Aquila, ma solo per essere trasferito nel Cpr di Ponte Galeria. Il dieci centinaia di persone assistono alla conferenza della Relatrice Onu sulla Palestina. L’undici rivolta nel carcere minorile di Casal del Marmo: i ragazzi rinchiusi appiccano fuoco ad alcune celle. In piazza Capranica l’assessore al patrimonio manifesta con lo striscione “Città per il diritto alla casa”, con i suoi omologhi di Bologna, Firenze, Lecco, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, tutte città che hanno evitato di limitare gli affitti brevi. Il dodici si riunisce il “Tavolo sicurezza” per mettere nuove cancellate anti-poveri, sgomberare i poveri degli hotel occupati, relegare in periferia i tendoni per i poveri, insomma rendere la vita più difficile ai poveri, sempre in vista del “Giubileo dei poveri”. Intanto i lavori sulla Tangenziale bloccano tutto il quadrante intorno a Porta Maggiore sotto la pioggia: autobus e ambulanze bloccate, gente imbottigliata per ore in macchina. Venerdì tredici al Tribunale presidio di solidarietà per Mansour Doghmosh: il giudice ne decreta la scarcerazione. Il quattordici manifestazione a Fiumicino contro il porto della Royal Caribbean: centinaia di persone sfilano per fermare la grande opera privata che sta sfigurando il litorale. Il quindici nuova rivolta nel carcere minorile di Casal del Marmo, quindici ragazzi si chiudono in una cella. Scoppia il caso del presidente del Municipio di Ostia che si sarebbe infrattato in macchina nella pineta con una consigliera Pd, in una zona proibita alle auto: i vigili li hanno beccati ma non li hanno multati.
Il sedici il Movimento per l’abitare occupa una scuola abbandonata in via Palenco, vicino Rebibbia: circa duecento famiglie senza casa, con quaranta minori, iniziano a rimettere a posto i locali della scuola. Chiude dopo trentasette anni di segregazione etnica il campo rom di Casal Lumbroso: a quattro famiglie viene data una casa popolare. Il diciassette un detenuto cinquantenne si suicida nel carcere di Regina Coeli: è il terzo suicidio in quella prigione dall’inizio dell’anno. Il diciotto sera la Camera approva il nuovo decreto 1660, più duro del codice Rocco del fascismo: il decreto prevede di fatto la repressione di ogni forma di dissenso politico, in particolare le proteste nelle carceri e quelle contro le grandi opere, comprese quelle pacifiche; addirittura la difesa del dissenso politico verrà considerata “terrorismo della parola”. Il diciannove la Celere sgombera una donna da un appartamento di Tormarancia, dove per anni aveva pagato quasi mille euro di affitto al gruppo Caltagirone; l’appartamento era di un ente, la Cassa Forense, che ha privatizzato tutto il suo patrimonio portando allo sfratto gli inquilini che non potevano comprare. Il venti presidio contro il decreto 1660 a piazza Capranica.
Sabato ventuno inizia l’autunno, con una splendida giornata d’estate. Nel pomeriggio, manifestazione per la Palestina da piazza Vittorio a San Lorenzo. Il ventidue muore un settantenne in un grosso incidente tra l’A1 e il Raccordo; pochi giorni prima era morto un ragazzo in motorino a corso Francia, altre due persone sulla Cassia e su viale Regina Margherita nei giorni precedenti; a inizio settembre un incidente a Nettuno aveva ucciso una donna incinta e un bambino di cinque anni. In tutto il 2024 a Roma sono morte 109 persone per colpa delle auto. Il ventitré polizia, vigili e Ama sgomberano tutti i senzatetto accampati a viale Pretoriano: proprio come nel 2020, le ruspe distruggono le tende, i documenti e gli effetti personali degli sgomberati, molti dei quali vengono portati all’Ufficio immigrazione. Altri si accampano di nuovo intorno a San Lorenzo. Il ventiquattro una fila di furgoni della polizia sgombera l’Hotel Cinecittà, occupato da un centinaio di latinoamericani senza casa. La polizia sale sui tetti per impedire alla gente di fuggire; gli ex abitanti rimangono per strada con le valigie, sotto la pioggia, ma in serata una trentina di loro apre un altro albergo abbandonato a Torre Maura. Intanto a Ostia la polizia sgombera una tendopoli sulla spiaggia. Il venticinque la Questura proibisce le manifestazioni per la Palestina del cinque ottobre, considerato troppo vicino al sette, un giorno in cui si possono piangere solo morti di religione ebraica. Davanti al Senato grande presidio di Cgil, Uil, Anpi, Arci, Libera e molti altri contro il decreto 1660. Il ventisette il prete antispaccio don Coluccia fa un comizio a Cinecittà ringraziando le forze dell’ordine per lo sgombero dell’Hotel occupato, e dichiarando che le occupazioni sono “veicoli di narcotraffico”.
Sabato ventotto in un parcheggio a Pietralata c’è la prima assemblea cittadina di incontro tra tutte le lotte territoriali romane, convocata dal comitato contro lo stadio della Roma; quest’estate nell’area dei terreni per la prima volta sono stati sequestrati nel nome del “pubblico interesse” per essere poi immediatamente ceduti a un investitore privato. Domenica ventinove sull’aereo per Roma il papa annuncia la beatificazione del re del Belgio perché si era opposto alla depenalizzazione dell’aborto; il pontefice annuncia che l’aborto è un omicidio e che i medici che lo praticano sono “sicari”. Il trenta davanti al Tribunale presidio per Stella, studentessa fermata durante la manifestazione per la Palestina a piazzale del Verano; in una libreria dell’Appia parla Ilan Pappé, a cui l’Università di Siena ha cancellato un evento. Il mese si chiude nell’aspettativa del 5 ottobre, quando a Piramide convergeranno migliaia di persone da tutta Italia per protestare contro un anno di genocidio, nonostante la proibizione della Questura. (stefano portelli)
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