Agosto si apre con una “battitura” su Ponte Garibaldi, in solidarietà ai detenuti che protestano sbattendo contro le sbarre del carcere di Regina Coeli. Il due scoppia l’ennesimo rogo, in un magazzino a Capannelle; il tre i pompieri dichiarano lo stato di agitazione; a Roma c’è un pompiere ogni trentamila abitanti, mezzi obsoleti e in tutto due autoscale. Le promesse di assunzioni sono state disattese, i pompieri non garantiscono neanche il soccorso ordinario. Domenica quattro a piazzale degli Eroi un sionista aggredisce il presidente della sezione di Rifondazione comunista con un manganello retrattile e rompe la vetrina della sezione dopo aver strappato le bandiere palestinesi sul muro di fronte. Tra sei e sette agosto, due femminicidi: due anziane uccise dai mariti a Fonte Nuova e Castelnuovo di Porto. Il sette iniziano gli sgomberi a Pietralata: gli agenti notificano l’espulsione di quattro famiglie dai terreni pubblici su cui l’imprenditore Friedkin costruirà lo stadio. Intanto Carlo Verdone dichiara che Roma è troppo sporca, e che vuole andare via.
L’otto sciopero dei balneari in tutta Italia, ma scarsa adesione a Ostia, dove la stagione è andata male. La Soprintendenza protegge altre tre aree del pratone di Torrespaccata, su richiesta degli abitanti: neanche due settimane dopo andrà tutto a fuoco. Il nove il panico estivo sui borseggiatori porta frutti: entra in funzione la Polmetro sulla linea A (quella frequentata dai turisti), e nel campo di segregazione etnica di Castel Romano arrestano una borseggiatrice: è una profuga croata, una dei cinquemila rom della capitale fuggiti dalla guerra trent’anni fa ed emarginati da allora. Viene condannata a trent’anni di carcere, ma tutti i commentatori si scandalizzano perché essendo incinta non entrerà subito in cella. Esulta lo youtuber Cicalone, che con una banda di pugili organizza “ronde” sotto la metro, convinto di battersi contro pericolosi gruppi criminali. Continuano gli incendi: cinquanta roghi tra il nove e il dieci, i politici si indignano ma la stessa mattina in Regione approvano una legge che toglie vincoli a nuovi centri commerciali, impianti di carburanti, poli industriali e logistici. Intanto l’ex calciatore Totti vende a una holding israeliana di alberghi di lusso il suo residence a Tor Tre Teste (dove abitano novanta famiglie in emergenza) e un palazzo a via Rasella, la via dell’azione partigiana “punita” con le Fosse Ardeatine. Domenica undici ancora caldo soffocante: la città è circondata dai roghi; la Protezione civile mobilita tutti i volontari disponibili, si evacua anche il parco acquatico Hydromania. Il tredici al Giardinaccio, un ristorante abbandonato al Vaticano, i carabinieri trovano il cadavere di una donna, già in decomposizione. Il quattordici la polizia sgombera una baraccopoli a San Paolo.
Il quindici, Ferragosto: il sindaco visita Regina Coeli, dove negli ultimi diciotto mesi ci sono stati sette suicidi. Dichiara di aver trovato il doppio dei detenuti di quelli permessi, oltre a muffa, incuria e quaranta gradi di caldo; ma la sua solidarietà va ai secondini sotto organico, non alle persone rinchiuse in condizioni criminogene, alcune in attesa di giudizio da anni. Nel pomeriggio consegnano trecento ventilatori; mai una domanda sulla vera funzione del carcere. Il sedici il Guardian descrive Roma come una “giungla” di topi e serpenti, per la mancata raccolta della spazzatura. Il diciassette il delegato del sindaco alla “sicurezza” annuncia che con il Giubileo entreranno in funzione quindicimila telecamere guidate dall’intelligenza artificiale. Intanto nell’Agro Pontino, a Borgo Piave, muore sul lavoro un altro bracciante indiano, forse per il caldo. Le telecamere lo avrebbero aiutato? Il diciotto un detenuto incendia la cella a Rebibbia; viene trasferito a Viterbo. A Ostia va a fuoco uno yacht con undici persone a bordo (si salvano); a Termini trovano un americano morto sui binari. Finalmente, non ci si crede, piove; scendono le temperature, arriva il vento.
Il diciannove all’alba i carabinieri irrompono in due insediamenti autocostruiti, all’Eur e Monte Mario, “scoprendo” i tanti che si arrabattano per sopravvivere. Invece di chiedersi perché duecento persone vivono come nel dopoguerra, i giornali invocano la “bonifica” della zona, come fossero zanzare malariche. A Formello un inquilino moroso accoltella e uccide il suo proprietario, che possedeva vari appartamenti. Il venti, in vista del Giubileo, il Comune alza il prezzo della card turistica di accesso libero ad autobus e musei per 48-72 ore. Il ventuno quindici dipendenti di una fabbrica di pneumatici di Tivoli vengono licenziati con un messaggio Whatsapp, senza nessuna interlocuzione sindacale. Nel pomeriggio scoppia uno dei roghi più grandi dell’estate, al pratone di Torrespaccata, dove appena pochi giorni prima erano state protette alcune aree archeologiche su richiesta di un comitato di abitanti. Il pratone, sessanta ettari, è di Cassa Depositi e Prestiti, ed è edificabile, oltre a essere nelle aree del Giubileo. Le fiamme avvolgono anche un camion dei pompieri, e quattro soccorritori finiscono in ospedale. Innumerevoli gli animali selvatici morti.
Il ventidue arrestano il trentenne romano che a luglio aveva violentato una sedicenne a Ponza. Intanto a Ostia crolla una cabina dello stabilimento Miami: l’erosione della costa va avanti da dieci anni, ma lo scorso novembre una grande mareggiata ha mangiato sessanta metri di battigia. Il ventitré torna il caldo; tra il mezzo milione di turisti a Roma c’è anche Madonna (la cantante) che festeggia il compleanno col fidanzato. Il venticinque sulla spiaggia di Focene arriva il cadavere di un delfino di due metri, ucciso da un motoscafo; è il secondo in pochi giorni. Nel pomeriggio presidio al Cpr di Ponte Galeria, dove a inizio luglio i quaranta detenuti si sono ribellati dopo un nuovo tentato suicidio; la CEDU aveva condannato l’Italia per avervi rinchiuso una donna con problemi psichici. Il ventisei muore per un tumore Sven Goran Eriksson, che aveva allenato sia la Roma che la Lazio. Il ventisette è l’anniversario della morte di Renato Biagetti, ucciso a 26 anni da un fascista, nel 2006, sul litorale di Focene: ogni anno si celebra la sua memoria con un festival antifascista, quest’anno dedicato anche alla Palestina. A poca distanza, durante il consiglio comunale di Fiumicino, il sindaco risponde a un consigliere che aveva esposto la bandiera palestinese: “Se la metta al culo”. Nel pomeriggio una perturbazione porta finalmente un temporale a Roma, con grandine e fulmini.
Il ventotto i disoccupati napoletani del movimento “7 novembre” vengono a Roma per un incontro al ministero del lavoro. Incendi a Malagrotta, Massimina, Fiumicino, dove chiude anche una pista dell’aeroporto. Il ventinove a Pomezia un operaio albanese cade da un’impalcatura di sette metri, arriva all’ospedale in fin di vita; e il trenta, come un mese prima, scoppia una nuova protesta nel carcere di Regina Coeli, sovraffollato e soffocante: un centinaio di detenuti della prima sezione allagano due piani, fanno saltare la luce, danno fuoco ai fornelli da campeggio, rompono le telecamere e i controsoffitti, rifiutandosi di tornare nelle celle. Il sindacato di polizia invoca il ritorno dei manicomi per svuotare il carcere, mentre il Dap manda un contingente extra di secondini per sedare la rivolta. Al villaggio Ardeatino, venti km fuori dal raccordo, si tiene un accampamento contro il nuovo inceneritore di Santa Palomba, che rischia di ricevere addirittura sanzioni europee. Il trentuno c’è un grosso incidente automobilistico sull’A1, muore una persona, la quinta vittima del mese. È il grande rientro; mentre un vento caldo porta a Roma il fumo dell’incendio di Malagrotta, gli esperti consigliano di chiudersi in casa e non respirare. Il cielo si fa bianco, saturo di polvere e fuliggine; ma non pioverà almeno fino a metà settembre. (stefano portelli)
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