Nel trattato Giorni di pace, giorni contati, l’etologo Konrad Lorenz scriveva: “Determinata è la pazienza umana. Anche il più tollerante reca con sé un vaso immaginario che, per quanto ampio, raccoglie fiele ogni giorno. Quando l’ultima goccia trabocca – di solito intorno ai trent’anni – si verificano i primi episodi di violenza”. Era un uomo buono, dolce, mite, carino, semplice, dotato, accorto.
L’aggressione, stando a quanto ha dichiarato la vittima, sarebbe scaturita da futili motivi. «Tre ragazzi mi si sono avvicinati e mi hanno chiesto una sigaretta. Non gliel’ho data e uno di loro per tutta risposta ha estratto dalla tasca un coltello e mi ha colpito». (il mattino, 25 aprile).
«È vero, ho dato in escandescenza perché pensavo che l’Alfa sulla quale viaggiava il giornalista facendo retromarcia mi avesse danneggiato il paraurti anteriore della mia auto. Una macchina che ho comprato a rate, e per la quale sto ancora pagando le cambiali: e nella incontrollata reazione ho colpito con un pugno il lunotto posteriore di quella vettura, mandandolo in frantumi. Ma non ho mai messo le mani addosso a Necco». E proprio questo è adesso il punto. In che modo si chiuderà, a livello giudiziario, questa brutta storia? (giuseppe crimaldi, il mattino, 26 aprile).
A Napoli, quando non sono i killer di una camorra sempre più stracciona e bastarda, allora a far disastri ci pensano i balordi. Entrano in scena quando meno te lo aspetti, e dove meno immagineresti. Non a Ponticelli o nei tanto vituperati Quartieri Spagnoli; e nemmeno a Scampia o alla Sanità. No. Questa volta parliamo dell’area collinare, siamo all’Arenella, quartiere bene a due passi dal borghesissimo Vomero. Non zona di operazioni di guerra, qui la frontiera con i rioni di camorra resta lontana. Eppure anche qui può succedere che un uomo venga insultato, aggredito verbalmente e poi anche fisicamente da un delinquente che poi lo deruberà anche. Ricapitoliamo con ordine. La vittima dell’aggressione è Luigi Necco, giornalista, scrittore, profondo conoscitore della storia e della cultura cittadina ma anche esperto di arte e di archeologia. (giuseppe crimaldi, il mattino, 25 aprile).
[…] Se ne intende di scippi.
Gestisco l’albergo al centro antico da molti anni ne ho viste di tutti i colori credetemi.
Ma lei avvisa i suoi ospiti? Li esorta a stare attenti?
Se li avviso? Per cercare di mettere fine agli scippi di Rolex ai miei ospiti all’arrivo per un periodo consegnavo uno Swatch.
Uno Swatch?
Sì. (intervista all’albergatore marco iovane, il mattino, 29 aprile).
“Quando fiele tracima da un’intera popolazione si parla di odio e non più di aggressività. L’odio è persistente, l’aggressività è estemporanea: dura il tempo di far svuotare il vaso”, aggiunge Konrad. I soprusi e lo sfruttamento. La generazione senza futuro. Le buste arancioni e il popolo viola. L’onore e il rispetto. I punti, le virgole. Chi porrà un argine a tutto questo?
Noi sottoscrittori ci siamo riuniti a Ischia sotto gli auspici del Denaro e della Fondazione Matching Energies. Abbiamo convenuto quanto segue per il rilancio di Napoli come città metropolitana evoluta e come simbolo del riscatto della società meridionale: il nostro modello di riferimento prevede di agire su tre fronti: economico, etico ed estetico. […] La soddisfazione congiunta di questi tre elementi è l’unica garanzia di mobilità nella scala sociale basata sui principi di merito, equità, eguaglianza delle opportunità e delle tutele. Un antidoto ai mali endemici di Napoli e del Mezzogiorno riassumibili in quindici difetti da cui guardarsi: pressappochismo, infantilismo, incompetenza, arroganza, familismo, clientelismo, rozzezza estetica, trasformismo, provincialismo, disfattismo, sospetto, dietrologia, irriconoscenza, individualismo, rassegnazione. Questo primo testo – che rappresenta la base di un futuro Manifesto – può essere sottoscritto da chi lo condivide inviando una email a… (napoli 2020, il denaro, 26 aprile).
Quindici difetti, un po’ troppi. Occorre sintesi, il popolo chiede sintesi.
«Lavoro, scuole e telecamere. Così combatterò la camorra» (metropolis, 25 aprile).
Già meglio. Proviamo a togliere le telecamere di mezzo.
Pensionati d’Europa, Sommella: «Vogliamo fare qualcosa per la città» (il roma, 27 aprile).
Perfetto. Volenterosi ma non autoritari. Taglienti come una recensione de Il Roma.
NAPOLI – IL DRAMMA DI UNA COPPIA IN FORTE CRISI FINANZIARIA – UN NOVELLO MESSIA CHE RAGGIUNGERÀ LA VETTA SOCIALE – AMOREVOLE FIGLIO CHE SI IMMOLA PER LA LORO FELICITÀ (i paragrafi di mimmo sica, recensione de: Il giorno della laurea, il roma, 28 aprile).
“L’odio è un motore fuso. Quando mancava l’acqua nessuno se ne è accorto e ora si vuol dibattere ma ciascuno sa che rimedio non esiste”, scrive Konrad. “E quando si percepisce la propria condizione disperata, allora cominciano i rimpianti. La nostalgia di quel che poteva essere è il colpo fatale all’uomo angosciato”.
The roots of fascism are still present. […] Finally, in Naples of the champion of justice De Magistris, the mayor candidate Valeria Valente of the Democratic Party was forced to leave the demonstration because of the fierce protest of the «Lazzarus» of the incumbent mayor and of people who have nothing in common with anti-fascism. Yet the city of Naples would now need a new popular protest against the Camorra that has been ruling over many urban areas for a long time. (italia oggi, 28 aprile).
La destra estrema sta con Enzo Rivellini: «Berlusconi è finito» (metropolis, 28 aprile).
Cucina e tradizione. Rivivono le pietanze che si preparavano in Campania quattromila anni fa. Oggi l’assaggio di cinque ricette recuperate dagli Archeogastronomi di Crononauta. «Cosa e come cucinava chi viveva nel territorio campano nell’età del bronzo? E nel IV secolo avanti Cristo? E nel XIV secolo?». (il roma, 26 aprile).
Capelli biondi che mal celano l’origine corvina, viso ben curato che richiama nei tratti le asperità dell’esistenza, porta i guanti protettivi e indossa una divisa arancione sempre pulita e ben stirata. Da qualche mese la incontro, al mattino presto, in una traversa stretta di via Miroballo, mentre spazza la strada in ogni angolo con precisione e grazia come una casalinga in casa propria. Quelle strade erano sempre state sporche ma da qualche mese si avvertiva la presenza di una cura amorevole. Da circa una settima però la stradina è ripiombata nel lerciume (siamo un popolo sporcaccione e utilizziamo la strada come cestino dell’immondizia) e io nello sconforto. Ho saputo poi che l’operatrice era stata spostata in altre strade, aumentandole a dismisura lo spazio di pertinenza, forse per sopperire alla mancanza di personale (o più probabilmente, in sostituzione di qualche lavativo). ASIA (o chi per essa), ridacci la speranza, facci di nuovo sognare. Restituiscici la fugace illusione di vivere altrove, a Barcellona o a Parigi! (lettera di clemente marzullo, il mattino, 27 aprile).
Restituire il benessere a costoro che rimpiangono il passato è opera ardua.
Per chi suona la Campania. Patto per il Sud al via: dieci miliardi ma “basta sprechi” (l’unità, 25 aprile).
Ambiente, sviluppo, cultura. In arrivo quasi dieci miliardi (gazzetta del mezzogiorno, 25 aprile).
Stato-Regione, c`è il patto. Alla Campania nove miliardi e mezzo (città di salerno, 25 aprile).
Già vi siete mangiati mezzo miliardo di euro e ancora li dovete sganciare. Allora facciamo così – disse Konrad – io mi stendo sul letto, quando suona qualcuno fai finta che sono al lavoro. Anzi, mò mi metto proprio il pigiama – aggiunse l’etologo – ché tanto lo so che sono le cinque ma che dobbiamo fare ancora?
«Fai un po’ come meglio ti suggerisce il tuo cuore, caro», chiosò l’annoiata signora Konrad tornando a leggere i suoi romanzi Harmony. Sognava un amore avventuroso, ella.
Pigiama party, un dress-code che anticipa le tendenze modaiole della prossima estate quello dell’happening privatissimo di Giuliana Gargano che ha ospitato a casa sua gli amici più stretti nell’ennesimo dei suoi eventi sempre cool e di tendenza allietato da finger food e open bar. È il caso di Mary De Pompeis, Veronica Finto, Fabiana Barbaro, Angela Aloschi e Maurizio Bacci, Micol Olivares e Angelo Zotti, Fabio e Marcella Cavalli, Stefano e Nicoletta Grimaldi, Marcella Rubinacci, Peppe Rizzo e Manuela Giaccari, Valentina Crispino, Lello Carlino, Alfredo Donadio, Ele Artiglieri, Cristiana della Rossa, Gaia Orizzonte e tanti altri che sono arrivati alla festa indossando le mise notturne più spiritose pronti a scatenarsi poi in pista e tutt’altro che assonnati sulle note selezionate in console dal dj Dario Guida che per tutta la notte ha trascinato in pista anche Conny Goety, Valeria e Alberto Casassa, Rosa Crescenzo e Luca De Magistris, Francesca Truda e Lorenzo Capobianco, Fernanda e Guido Guidi. (cristina cennamo, il mattino, 29 aprile).
a cura di palanza
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