In questo itinerario attraversato dai corsi d’acqua e abbracciato da ripide pareti rocciose, dai dolci pendii affacciati su laghi e fiumi che sfumano verso valle alle montagne popolate da cervi, marmotte, volpi e orsi bruni, sulle cui cime nidificano l’aquila reale e il falco pellegrino. (in moto, 20 novembre).
«D’ottobre compra il porco che d’agosto ha già due lune», recita il proverbio. Se poi il maiale è quello iberico, allora il racconto di saporiti prosciutti porta necessariamente al Pata Negra. Una specialità assicurata da un maiale che non si è mai incrociato con altre razze e che, prima di essere immolato sulla brace, si trasferisce in una zona di ritiro tra Spagna e Portogallo, vagando per foreste di querce, alimentandosi di sole ghiande. (g.a.d, il messaggero, 22 novembre).
Chissà che emozione fu, per il comandante portoghese Pedro A. Campos, toccare la riva di Barbados. Era il 1536. (betty colombo, dove, 23 novembre).
Questo era il sunto della rassegna stampa di Antonio, che come al solito ogni sabato evitava le pagine di cronaca e politica e si concentrava sugli inserti e sul colore. Piluccava tra i titoli e guardava i volti cercando suggestioni per il fine settimana. Infine decise di portare la famiglia in gita. Avrebbe almeno evitato la santa messa della domenica, celebrata dal parroco Gigino: costui era considerato un santone dal quartiere.
Truffa e abuso di credulità. Erano le accuse mosse dal pubblico ministero Roberto Penna a carico di Fra Gigino in merito alla vicenda delle lacrime del bambinello a Cava. […] I fatti risalgono all’ottobre del 2010, quando padre Luigi Petrone (nome di Fra Gigino) tornò dalla Terra Santa portando una statua di ottanta centimetri raffigurante il bambino Gesù in trono. Il giorno dopo gridò al miracolo, mostrando le lacrime di sangue sotto gli occhi della statuetta. Secondo gli inquirenti le aveva collocate lui stesso, con l’aiuto di una siringa. (cronache del salernitano, 23 novembre).
E poi questa gita doveva essere un modo di chiedere scusa a Carlo, il secondogenito. Antonio gli aveva assestato uno schiaffo il giorno prima, colto da una irrefrenabile violenza quando il piccolo gli aveva annunciato, scherzando, di voler “diventare un boss delle cerimonie”. La moglie l’aveva rimproverato duramente: gli schiaffi nel 2016? Ancora?
L’Ordine degli psicologi della Campania, il pastificio Rummo e la regione Campania insieme contro la violenza sulle donne. In occasione della giornata internazionale istituita dall’Onu per il 25 novembre, nei supermercati si potranno acquistare delle confezioni speciali di pasta con lo slogan: “L’unico pacchero”. (il mattino di benevento, 22 novembre).
E così Antonio radunò la famiglia. «Cari, oggi andremo in gita!». Il primogenito guardava l’ultima puntata de Il Segreto sul tablet e non capì. La moglie sbuffò. Il secondogenito, ancora rubicondo per lo schiaffo del giorno prima, scoppiò in lacrime e si gettò sul divano. Antonio uscì di scena e decise di vagabondare in auto fino all’ora di cena.
Tempo perso e costi enormi. Restare imbottigliati nel traffico non è mai piacevole. Ma alle aziende costa pure denaro. […] A Napoli si sono registrati risultati contrastanti in merito all’esperimento delle ztl e il potenziamento dei mezzi pubblici ancora non ha dato i risultati sperati. La strada è lunghissima. Bisogna percorrerla in fretta. (g.p., cronache di napoli, 23 novembre).
Sicurezza stradale a portata di tutti. L’amministrazione, guidata dal sindaco Giorgio Zinno, promuove la campagna “Sicurezza con dolcezza”, sul rispetto del codice della strada, rivolta a tutti i cittadini sangiorgesi. Oggi, il primo cittadino e l’assessore alla sicurezza, Ciro Sarno, consegneranno personalmente agli ottanta bar della città una fornitura per un mese di bustine di zucchero monodose, sulle quali sono impressi sei differenti slogan sul rispetto delle norme alla guida. (fabiana rampetta, il roma, 22 novembre).
Stremato dall’eterno sfrizionare, Antonio lasciò la monovolume in terza fila sul lungomare. L’ora di cena era ancora lontana ma lo stomaco brontolava. Si avviò a passo deciso verso il chiosco della sua gioventù ma un cartello gli arrestò ogni appetito. “Per colpa di qualcuno, oggi niente taralli e birre”.
Nuovi furti sul litorale. L’ultimo colpo in ordine di tempo, ai danni di un panificio. Bizzarro il bottino: bottiglie di birra, di bibite gasate e di taralli. (vincenzo ammaliato, il mattino di caserta, 24 novembre).
Ma la fame era sovrannaturale e Antonio caricato dagli eventi negativi prese a correre.
Non conosce ostacoli la marcia del Frosinone. (guido ferraro, tuttosport, 21 novembre).
Sfrecciando sul lungomare nessuno si preoccupò per lui. “Un altro jogger inconsapevole”, pensava la gente. Antonio superò piazza Vittoria, i locali riscaldati dalle stufe, i venditori di palloncini, le macchinette elettriche, le borse false, Castel dell’Ovo, un matrimonio.
Entro il 2050 si stima che saremo dieci miliardi, circa tre miliardi in più di adesso. Ma ci saranno molti meno animali. Il Living Planet Report 2016 appena pubblicato dal Wwf è da brividi; a meno di un cambio di rotta, a causa dell’impatto dell’uomo sul pianeta il 67% delle specie animali e vegetali potrebbe scomparire da qui al 2020. Potrebbe essere troppo tardi per fermare la sesta estinzione di massa. (vanity fair, 23 novembre).
La sua vita, catena di scelte sbagliate che lo avevano condotto a questo punto. A Santa Lucia. Vide un cartellone, una donna sorridente con il seno rifatto.
Quella verve comica di Nancy Brilli (il roma, 20 novembre).
Si sentì in gabbia. Aveva bisogno di amore o di libertà? Doveva fuggire, lasciando la macchina in terza fila (il respiro si faceva affannoso), la famiglia insoddisfatta, i chioschi senza taralli!? O rientrare, mangiare i fagiolini che la sua consorte gli aveva preannunciato, assistere a un quiz con Gerry Scotti e aspettare il sonno?
Un dilemma eterno, due scuole di pensiero, che però, a guardare bene, sono determinate da una questione di tempo. Sei un tipo “da doccia” o “da bagno”? (top, 20 novembre).
Rai 5 aveva annunciato per ieri mattina un omaggio alla scomparsa del soprano Daniela Dessi mandando in onda la sua interpretazione di Adriana Lecouvreur. Hanno invece trasmesso una Adriana Lecouvreur interpretata (mirabilmente invero) da Mirella Freni. Si sono confusi? Forse. (sigmund ginzberg, la repubblica, 21 novembre).
Salì sul pino secolare dei giardinetti di Santa Lucia. Si arrampicò fino in cima e osservò la città: l’impazienza di via Acton, i selfie in piazza del Plebiscito, il vuoto del lungomare liberato. La libertà che diventa solitudine. La libertà che diventa vuoto.
Somma Vesuviana, contrasto all’uccellagione: sì all’operazione “Cardellino Libero” (cronache di napoli, 20 novembre).
Scese lentamente dall’albero. Corse fino alla macchina e pregò il vigile di soprassedere, spiegando le sue ragioni. «Volevo liberarmi cinque minuti», disse. «Purtroppo non è previsto dalla legge», rispose l’agente Castagna redigendo il verbale.
a cura di palanza
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