Anche a Volla arriva il Natale. (cronache di napoli, 12 dicembre).
Sì, l’area metropolitana si è vestita a festa. Pacchetti regalo con creme e saponi, pizzicagnoli in affari, pupazzetti traballanti. Alberi, alberi illuminati in ogni angolo.
“Numostro di ferraglia”. “No, fa bene alla città”. “Banale. Anzi, pacchiano”. “No, è un fulcro di socialità”. Gli intellettuali si dividono (la repubblica napoli, 11 dicembre).
Ogni persona che vive in un capoluogo italiano ha a disposizione 31,1 metri quadrati di verde. Il dato fornito da Coldiretti, su base Istat, è chiaramente una media. Come ammoniva il poeta Trilussa, però, la statistica è quella scienza che se uno mangia un pollo e un altro no alla fine i due hanno mangiato mezzo pollo. L’osservazione non è cosi banale come può sembrare. (alessio ribaudo, il corriere della sera, 11 dicembre).
«È stato rubato l’albero della pizza ideato da Gino Sorbillo che l’aveva posizionato a ridosso della storica pizzeria del centro storico, in via dei Tribunali». A darne notizia il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli de La radiazza […] : «Coloro che lo hanno rubato erano probabilmente una delle baby gang che stanno terrorizzando le zone centrali di Napoli, erano 5 ragazzini di cui uno con la cresta di capelli gialla colorata». (cronache di napoli, 11 dicembre).
Se è gialla è colorata, no? Se è colorata non è detto che sia gialla, ma se è gialla certamente è colorata. Cosa? La cresta di capelli.
Amore,
si avvicina il Natale e ho deciso di scriverti questa lettera per chiederti scusa. So che ti fulminano decine di dilemmi: in questi mesi sono stato assente come solo io so fare. Queste domande le aspettavo, ero pronto a rispondere, e invece il tuo silenzio mi ha gettato di nuovo nel labirinto che è il mio futuro. Parla, dunque, chiedimi quello che devi!
Maldestro, qual è il suo stato d’animo? […]
Che storia è? […]
Che viaggio sarà?
(gianni valentino intervista maldestro, la repubblica napoli, 11 dicembre).
Sognavo queste domande. Così come sogno il nostro futuro insieme. La storia di una coppia che si fortifica nella convinzione di essere l’isola più bella di questo arcipelago partenopeo. Se anche gli eventi dovessero portarci via dal nostro mare noi sapremmo ricostruire lo stesso paradiso altrove.
I due sono titolari di una trattoria in Inghilterra — Pummarola ‘n coppia — e fra shatush, unghie laccate in colori improbabili e una inevitabile dabbenaggine sono “l’evoluzione 2.0” della coppia conosciuta nel cabaret televisivo. «Un poco più evoluti — racconta Monica — e con una cosarella di soldi in più. Ma lui è sempre addormuto», dice indicando Enzo. Aurelio De Laurentiis si affida a loro per galvanizzare il pubblico napoletano e la coppia non si fa pregare. (anna paola merone, il corriere del mezzogiorno, 13 dicembre).
O tesoro, sento liuti e violini suonare per noi. Un intero concerto rassicurante, la musica suonerà in eterno e già ora ci rigenera e ripara.
È tutto pronto per il concerto “Cantiamo al Signore che viene” che si svolgerà oggi presso la parrocchia di San Nicola alla Carità, in via Roma. In occasione della preparazione al Santo Natale, infatti, il cappellano della polizia di stato della provincia di Napoli, don Fabio Manca, ha organizzato un concerto composto da coro e orchestra. […] Saranno gli uomini e le donne della polizia di stato, della questura di Napoli, a fare da cornice all’evento. (cronache di napoli, 16 dicembre).
Il Natale, amor mio, è alle porte. Le domande che dovrai rivolgermi prima o poi potrebbero distruggere lo spirito di questa festa. Sai, a me non interessa, sarò blasfemo ma preferisco la verità. Portala a Napoli con te, non aver paura di essere fuori luogo, Natale non ha senso se non possiamo costruire il nostro presepe.
Arriverà oggi a Napoli la Fiat 500 della polizia stradale con il presepe all’interno. (cronache di napoli, 16 dicembre).
Sarà dolce poi ritrovarsi dopo essersi chiariti, e io spero di avere ancora parole giuste e sincere per te. Non sarò affettuoso se tu non lo vorrai. Dentro di me uno scrivano silenzioso è pronto a dettarmi le risposte, sai, per ora avverto la sua penna intinta nel calamaio ma egli comincerà a scrivere solo al tuo comando. Niente zucchero sprecato, solo quello che ci serve per star meglio.
Mangiare dolci piace a tutti, ma l’eccesso può causare grossi problemi, e non solo di aumento di peso corporeo. (cronache di caserta, 12 dicembre).
Sai come mi sento ora? Come un baco che per ingordigia rovina il pranzo di una intera famiglia. Ho scavato per soddisfare i miei fabbisogni, ignorando che quel pezzo di pane poteva sfamare intere famiglie. E ora sono fiacco, gonfio, aspetto la morte per schiacciamento degli organi e chiedo scusa invano.
Disgustosa disavventura per un cliente di un noto supermercato del posto. Trovati vermi nella confezione di pane imbustato comprata ieri. Il malcapitato si è accorto della presenza degli insetti una volta arrivato a casa, quando intendeva consumare il pane acquistato poco prima. Purtroppo per l’uomo non è stato possibile assumere l’alimento, tenuto in cattivo stato di conservazione. (cronache di napoli, 13 dicembre).
La mia salute peggiora, amore mio. E io credo che sia un nefasto effetto dei nostri problemi di coppia. Avrei bisogno di quelle domande che da troppo tempo serbi, avrei bisogno di un consiglio medico, di un medico bravo.
Smetti di tossire (starbene, 13 dicembre).
Mia musa, sogno le ore che trascorreremo insieme a progettare il nostro avvenire.
Questo è forse il momento meraviglioso e più intenso in cui sembra aprirsi un sipario immaginifico sul mondo, sul rapporto interpersonale del “super io”, del nostro “io” e del nostro “es”. (marcello cocchi, il roma, 15 dicembre).
Stileremo classifiche sui posti e sulle persone che vorremmo avere accanto, sulla bellezza che dovrà circondarci.
Qualità della vita, Napoli bocciata: «Toglieteci da queste classifiche» (metropolis, 13 dicembre).
Intanto, ecco il Natale. Io personalmente mi farò come il buattone.
Tra i ricordi di una Napoli di sessanta anni fa c’è ‘o buattone. Cos’era? […] Ma perché ricordare ‘o buattone dopo sessant’anni? (lettera di scuderi a pietro gargano, il mattino, 15 dicembre).
Ti aspetto, tuo
palanza
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