Fotogalleria di Vincenzo Vitale
Diverse centinaia di persone hanno partecipato ieri a Quarto alla manifestazione organizzata dal Comitato a difesa della salute e dell’ambiente, contro l’installazione di sei antenne di tecnologia 5G. La richiesta dei manifestanti all’amministrazione comunale è stata quella di bloccare, come già avvenuto in altre città in Italia, i lavori già partiti per uno dei dispositivi, in attesa di una dettagliata analisi di rischio rispetto alla pericolosità della rete.
La tecnologia alla base degli impianti è infatti ancora in una fase sperimentale, e poche sono le informazioni rispetto ai possibili danni per la salute degli abitanti delle zone circostanti. «Gli unici dati resi pubblici finora – denunciano gli esponenti del Comitato – sono quelli dell’Arpa Campania, palesemente falsati perché frutto di misurazioni incomplete o i cui risultati vengono scientificamente omessi nei rapporti. Il 5G non è una rete esclusivamente per la telefonia, anzi serve per lo più alla connessione dei dispositivi smart, vedi elettrodomestici, all’interno delle abitazioni. Una connessione che si potrebbe ottenere anche attraverso la fibra ottica, meno dannosa ma anche più costosa per le multinazionali della telefonia, come Iliad, che è responsabile di questa vera offensiva nazionale per l’installazione del 5G.»
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