Fotogalleria di Francesca De Paolis
È stato un sabato sui generis quello del 18 novembre a Napoli. Un piccolo anomalo corteo ha fatto irruzione a ritmo di murga argentina (suonata dalle bande di Scampia e Materdei) nello struscio del sabato pomeriggio tra turisti e avventori per lo shopping. Erano oltre duecento femminielli e trans riunitisi poi a piazza Dante per la Trans Freedom March nazionale, che quest’anno, per la prima volta, è stata ospitata a Napoli. La città storicamente ospita la più grande comunità di persone transgender ma purtroppo rientra anche tra quelle in cui si è registrato il più alto numero di aggressioni e omicidi nei loro confronti nell’ultimo anno.
Il TDoR, Transgender day of remembrance fu fissato il 20 novembre 1998 da Gwendolyn Ann Smith, in ricordo dell’omicidio della donna transgender afroamericana Rita Hester, assassinata ad Allsston, Massachussets. Una giornata simbolo che serve ad accendere la luce su una comunità invisibile ma determinata e determinante: furono le trans, esasperate dai soprusi della polizia, a dar luogo agli Stonewall Riots nel giugno del ’69 a New York. Da lì nacque il primo Gay pride della storia. Allo stesso modo, i femminielli presero parte alle Quattro giornate di Napoli dando il proprio contributo alla cacciata degli invasori tedeschi.
La marcia è stata promossa da ATN, Associazione Trans Napoli e Sunderam Identità Transgender Torino, ma appoggiata da numerose associazioni locali e nazionali. Il corteo è poi confluito a piazza Municipio dove, dopo la commemorazione di alcune delle trans uccise (solo) nell’ultimo anno in Italia e all’estero, c’è stato un concerto cui hanno aderito artiste del mondo trans come Le Coccinelle e artisti napoletani vicini alla causa tra cui Dolores Melodia, Raffaele Giglio, la Bandarotta di Bagnoli, le Boutique Chantante. Sul palco e al corteo, forte la presenza del MIT, Movimento Identità Trans Bologna, molto legato alla comunità napoletana. «È stata una manifestazione delle trans e per le trans. Per la prima volta registriamo una partecipazione davvero cospicua della nostra categoria. Cosa che non era mai successa, in questi termini e modalità, in altre città». (francesca saturnino)
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