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UN INVERNO DI PROMESSE
Il 2020 si era chiuso con una nuova proroga del blocco degli sfratti simile a quelle di tanti altri paesi. L’anno nuovo si apre con le migliori promesse: anche per le pressioni dell’Assemblea Mondiale Abitanti, riunitasi a fine 2020, il parlamento dell’Ue emette un’ordinanza per un “
Gennaio inizia proprio con la notizia dell’annullamento di questa legge da parte del governo spagnolo del socialista Pedro Sánchez. La nuova legge spagnola, magnificata dalla stampa italiana, è assistenzialista e orientata a salvare la grande proprietà immobiliare con soldi pubblici, il contrario di quello che esige l’ordinanza Ue.
A febbraio il governo Draghi riceve la fiducia e vota per mantenere il blocco fino a fine giugno, mentre le richieste di esecuzione si accumulano nei tribunali al ritmo di centinaia al giorno. Ma continuano gli sgomberi e le minacce di sgombero per fine locazione e occupazione abusiva – a Milano, Torino, Roma. Continua anche la svendita delle case popolari: a Roma l’Ater mette in vendita oltre settemila appartamenti a San Basilio, minacciando di trasferimento gli assegnatari che non possono acquistarli. Il tentativo viene bloccato dalle mobilitazioni di Asia-Usb.
UNA PRIMAVERA DI PROTESTE
A marzo prende forma il progetto di uno #HousingActionDay, giornata di mobilitazione europea per la casa, organizzata dalla Coalizione europea per il diritto alla casa. Già alcuni giorni prima della data fissata, la rete DaL (Droit au Logement) organizza una grande protesta dei senzatetto a Parigi, che si conclude con l’occupazione di un immobile sfitto. Il 27 la giornata europea per la casa tocca sessanta città d’Europa: le proteste più grandi sono a
In Italia ci sono iniziative a Roma, Milano
Ad aprile la Corte Federale tedesca blocca la legge del comune di Berlino sul controllo degli affitti, sostenendo che non è di competenza delle autorità municipali. I movimenti della città rispondono alzando la posta e con una grande manifestazione il 19 aprile iniziano a raccogliere firme per esprop
A maggio per la prima volta in Italia l’Onu interviene per fermare uno sfratto: dopo un grande convegno sull’abitare organizzato a Roma (qui lo streaming), conclusosi con la proposta di una Legge di iniziativa popolare, alcuni attivisti e attiviste della campagna Sciopero Affittiscrivono una petizione all’Alto Commissariato dei diritti umani per fermare lo sfratto della donna di Torpignattara; dopo un tesissimo terzo picchetto, arriva la risposta: l’Onu chiede la sospensione dello sgombero. Sarà il primo di una lunga serie. Intanto Draghi presenta il suo PNRR: a differenza di quello portoghese, non prevede fondi per l’edilizia pubblica; ci sono invece tre miliardi su duecentoventi destinati a riqualificazione e “housing sociale” gestito da cooperative edilizie, nonostante le cooperative abbiano creato solo novemila alloggi in dodici anni. L’esecuzione degli sfratti è prorogata ancora fino al 30 settembre per quelli emessi dall’inizio dell’emergenza sanitaria; lo sblocco completo sarà a gennaio 2022. Ma gli unici “sostegni” previsti sono quelli per aiutare i giovani a contrarre un mutuo. Intanto a Torino viene sgomberata una studentessa precaria per cui nei mesi precedenti c’erano state varie proteste; e mentre la Regione Lombardia sgombera nelle case popolari, il comune di Milano si accorda con Airbnb per tutelare i proprietari, e con i costruttori per far ripartire i cantieri.
UN’ESTATE DI SGOMBERI
A giugno sulla questione abitativa cade il governo svedese: il primo ministro si dimette dopo aver perso la fiducia sul tentativo di liberalizzare ulteriormente
A luglio esce il rapporto annuale dell’Ispra sul consumo di suolo, che dimostra che cementificare non solo fa aumentare le temperature, ma prosciuga anche l’erario pubblico: lo stato spenderà ottocento milioni di euro l’anno solo per coprire i danni della cementificazione tra il 2012 e il 2015. Ma il nuovo PNRR già mostra come sia generoso il governo con le lobby della cementificazione. Con il caldo ripartono gli sfratti: Repubblica annuncia ventimila sfratti a Roma raccontando l’intervento
Ad agosto il parlamento scozzese approva un tetto massimo agli affitti, delle misure contro gli sfratti, maggiori diritti per gli inquilini, e la costruzione di centodiecimila case popolari. Nei Paesi Bassi oltre cinquanta organizzazioni della società civile annunciano due mobilitazioni per la casa in autunno, per richiedere l’intervento urgente del governo sulla questione abitativa, e in Usa uno studio di Goldman Sachs calcola che tre milioni e mezzo di famiglie sono indietro con i pagamenti, quindi che
AUTUNNO, INIZIANO LE LOTTE
Settembre è il mese del referendum di Berlino per l’esproprio delle grandi proprietà immobiliari. Il 15 ventimila persone marciano in sostegno al referendum e contro la gentrificazione. Il giorno delle votazioni il risultato è positivo: oltre il cinquantasei per cento dei berlinesi vota a favore, anche se la nuova sindaca,
A ottobre, anche come effetto della vittoria di Berlino, cresce il movimento inquilini olandese: a Rotterdam la polizia carica su settemila persone in corteo per la casa, ma viene costretta a ritirarsi. Mentre in Portogallo il diritto alla città è il centro della campagna delle sinistre, in Spagna il partito socialista annulla le protezioni sociali sulla casa del comune di Barcellona. In Catalogna da anni non c’erano così tanti sfratti: con la “legge bavaglio” chi fa picchetti rischia multe e carcere; ci vogliono lunghi processi anche solo per dimostrare di essere stati accusati ingiustamente. I sindacati abitanti organizzano una grande assemblea contro il fondo di investimento Cerberus. In Usa, dove gli affitti ricominciano ad aumentare, esce uno studio di JPMorgan secondo cui, nonostante la pandemia, i profitti dei proprietari nel 2020 sono aumentati grazie a sussidi e sgravi fiscali: il peso della pandemia è ricaduto tutto sugli inquilini. In Italia la Corte Costituzionale dichiara legittimo il blocco sfratti terminato a luglio, ma le amministrazioni continuano a non offrire nulla a chi viene buttato per strada, facendo anche perdere i pochi sussidi disponibili. Intanto i fondi immobiliari comprano palazzi di pregio a Firenze, e in Campania continuano gli abbattimenti di case abusive di necessità. Continuano sfratti e picchetti a Torino, Pisa, Firenze (dove si occupa un immobile) e Roma, dove, finita la campagna elettorale, la polizia sgombera un uomo di sessantotto anni a San Lorenzo e una famiglia con due bambine piccole a Fidene, che viene ospitata in una chiesa: l’11, il giorno dello sciopero generale, il movimento per l’abitare occupa simbolicamente un palazzetto tenuto vuoto, di proprietà di una banca. A Bologna quattro persone sono condannate a otto mesi per la resistenza a uno sgombero; a Pisa si occupa un ex convento che sarà trasformato in studentato di lusso, organizzandovi un’assemblea nazionale di tre giorni per la casa. Il documento finale invoca lo sciopero dell’affitto.
A novembre si annunciano sfratti ovunque: a Pescara quattrocento, a Sesto San Giovanniseicento, a Padova settecento; a Napoli è sfrattata una lavoratrice precaria di sessantatré anni; a Foggia una donna con cinque figli; a Firenze gli attivisti aiutano una donna sfrattata a tornare nel suo appartamento; a Bologna, dove gli ufficiali giudiziari non comunicano neanche più la data di accesso, uno sfratto da una casa popolare viene rimandato grazie a un picchetto, e un gruppo di studenti occupa simbolicamente lo Student Hotel. A Roma l’Onu chiede la sospensione di altri due sfratti, mentre la nuova giunta Gualtieri inaugura il mandato cacciando l’inquilino di un appartamento in convenzione truffato dal vero assegnatario che lo aveva subaffittato illegalmente per anni, nel silenzio di tutte le amministrazioni. L’uomo si incatena agli uffici della Regione; pochi giorni dopo anche alcuni attivisti fanno la stessa protesta per incontrare il capo gabinetto della giunta Zingaretti. Picchetti e assemblee riescono a evitare lo sfratto di una donna di settantadue anni a Centocelle, di un uomo disabile con un minore all’Alessandrino, e sostengono una famiglia con fragilità contro un proprietario che ha subaffittato illegalmente a Torre Angela. Una grande manifestazione al Campidoglio, sotto la pioggia battente, chiede la tutela del diritto alla casa.
Ma gli sfratti sono ovunque, e nessuna amministrazione sembra voler proteggere chi perde la casa. Intanto il fondo Blackstone a Torino compra la storica Galleria Subalpina, con la mediazione di Goldman Sachs, e a Milano quattordici palazzi di pregio, spendendo un miliardo e trecento milioni di euro. Al Giambellino avanza una riqualificazione che risponde solo a interessi immobiliari, mentre a Firenze la giunta di Nardella mostra di preferire turismo e speculatori internazionali ai cittadini: il PNRR sembra aver rigenerato soprattutto il complesso finanziario-immobiliare. Note positive: il sindaco di Londra frena il progetto di un nuovo grattacielo; in Olanda c’è una nuova grande manifestazione a Den Haag; a Lisbona alcune madri con figli occupano case popolari non assegnate; a Madrid viene bloccato un altro sfratto ordinato dal fondo Cerberus; e in una città del Minnesota un referendum introduce un controllo pubblico degli affitti.
VERSO IL 2022
Dicembre si apre con tre nuove richieste di sospensione Onu a Roma, per tre persone salvate dallo sfratto con i picchetti e il ricorso all’Alto Commissariato: una di esse vive in un appartamento dell’ex fondo pensione Enasarco, che ha venduto a una banca 18,000 appartamenti in convenzione con lo stato. Ma migliaia di altre famiglie rischiano lo sfratto per i profitti di fondi immobiliari. Con la riapertura degli sfratti ordinati dopo il Covid, nella capitale ci sono quattromila procedimenti esecutivi già avviati, senza alcun piano comunale per gestirli: i movimenti per l’abitare fanno una conferenza stampa a piazza San Marco e una manifestazione a piazza Venezia; intanto la nuova giunta Sala a Milano aumenta le volumetrie per i costruttori che risanano; a Cosenza la questura chiede la sorveglianza speciale per due attivisti del comitato Prendocasa; mentre diventa sempre più chiaro quanto anche il bonus 110% sia un regalo per i ricchi. In Spagna settantamila persone firmano una petizione perché il Tribunale di Guadalajara fermi il processo a un attivista antisfratto che rischia quattro anni di carcere. Sfratti, resistenze e repressione continuano in tutto il mondo, mentre qli speculatori immobiliari iniziano a investire anche nel mondo virtuale che sta preparando Zuckerberg, il “metaverso”. L’anno si chiude con la netta sensazione che il successivo sarà più duro; ci saranno sfratti e repressione, multe, arresti e diffamazione; d’altronde, è stato sempre solo con le lotte, e nonostante la repressione, che si sono ottenute le conquiste sociali che un tempo sembravano impossibili.
Forse già nel corso del 2022 tutto questo ci apparirà chiaro. Gli eventi di quest’anno e quelli degli anni appena passati ci si riveleranno come l’escalation di un grande processo di land-grab urbano: nuove gra
La casa è un diritto e i diritti vanno DIFESI!
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