Comincerà mercoledì 8 febbraio, al tribunale di Napoli, il processo per il carabiniere Christian Brescia che il 29 febbraio 2020 ammazzò, fuori servizio, il quindicenne Ugo Russo, in fuga dopo un tentativo fallito di rapina. In occasione dell’udienza preliminare il comitato nato dopo l’omicidio e i familiari del ragazzo hanno convocato per le 9:00 a piazzale Cenni un presidio per chiedere verità e giustizia sul caso.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri dal comitato.
Dopo tre lunghi anni di attesa comincerà finalmente l’udienza preliminare del processo per l’omicidio di Ugo Russo, con una richiesta di imputazione per omicidio volontario aggravato per il carabiniere fuori servizio che ha esploso i colpi di pistola. Da tre anni la famiglia di Ugo lotta perché venga alla luce la verità su quello che è accaduto quella maledetta notte in cui la vita di Ugo è stata spezzata. Da tre anni la sua famiglia, il comitato, il quartiere e un pezzo della città, lottano perché venga fatta giustizia per Ugo, ma anche per tutte le ragazze e i ragazzi dei quartieri popolari ai quali questa società riserva troppe condanne senza appello e un futuro privo di possibilità.
Troppo frequentemente chi nasce e chi vive nelle periferie e nei quartieri popolari del centro è oggetto di rappresentazioni criminalizzanti che all’occorrenza diventano “legittimazione” mediatica e politica di abusi e violenze. Come la campagna che ha cercato di archiviare fin dal primo momento l’omicidio di Ugo Russo come quello di una “vittima colpevole”. Noi continueremo invece a rimanere accanto alla famiglia di Ugo insieme a tutte le persone che trovano inaccettabile la morte di un ragazzo di 15 anni e che hanno a cuore i nostri territori, la vita e le aspirazioni delle ragazze e dei ragazzi che li abitano.
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