Finisce con un richiamo alla “dignità di questa nostra vertenza” la breve assemblea con cui due dei portavoce del movimento raccontano dell’incontro di palazzo San Giacomo ai duecento disoccupati scesi in piazza per una due giorni di lotta – iniziata ieri pomeriggio e proseguita stamattina – per spingere le istituzioni a risolvere gli intoppi che rischiano di causare il temuto “spacchettamento della platea”, ovvero una divisione tra i minori di trent’anni, che hanno cominciato i corsi di formazione (per operatori ambientali, giardinieri, operatori di servizi di vigilanza e di custodia di varie strutture pubbliche), e tutti i restanti disoccupati, che sono in attesa dello sblocco dei fondi Gol – Garanzia occupabilità lavoratori.
La giornata di lunedì si è aperta con un corteo da piazza Carità fino alla sede comunale di via Verdi, ed è proseguita a palazzo San Giacomo, dove un delegato e una delegata del Movimento disoccupati organizzati (7 Novembre e Cantiere 167 di Scampia) sono saliti per interloquire con le istituzioni e con gli enti selezionati per effettuare la formazione. Quella di oggi si è svolta ancora all’esterno del palazzo di via Verdi, presidiato dal movimento nell’occasione della seduta del consiglio comunale.
La lotta ormai quasi decennale dei disoccupati sembrava, fino a qualche settimana fa, a un passo da una felice conclusione, ma ostacoli burocratici e politici hanno creato ritardi e interruzioni scatenando un susseguirsi di presidi, cortei, manifestazioni.
Negli ultimi due anni l’assessore comunale al lavoro e il sindaco Manfredi hanno partecipato a più riprese ai tavoli con il prefetto per l’individuazione del percorso di formazione e inserimento al lavoro dei disoccupati delle “platee storiche”. Su richiesta del movimento, e dopo un’interlocuzione con la regione e i ministeri, si è deciso di utilizzare le risorse del piano Gol per orientare la formazione su settori coerenti con l’inserimento futuro in due cooperative che lavorano con il Comune, la 25 Giugno e la Primavera 3.
L’iter prevedeva la profilazione a cura dei centri per l’impiego e poi l’inizio dei tirocini nelle due cooperative. Il primo campanello d’allarme è arrivato a settembre, quando comune e prefettura hanno improvvisamente sostenuto la necessità di dividere la platea tra over e under trenta, utilizzando per questi ultimi i finanziamenti provenienti dal programma Garanzia Giovani. Nonostante il cambio di rotta il cammino è proseguito, con l’assicurazione che alla fine tutti si sarebbero visti riconoscere la stessa qualifica. Se per quelli sotto i trenta, però, la proroga per garantire l’iscrizione a Garanzia Giovani è arrivata velocemente, per il resto della platea si è dovuto aspettare la pubblicazione delle linee guida del Gol, previste per dicembre 2022. A dicembre, tuttavia, c’è stato un altro rinvio: la Regione ha infatti indetto una manifestazione di interesse indirizzata alle agenzie per il lavoro, con l’obiettivo di supportare i centri per l’impiego nella profilazione.
Nulla però si è risolto, anzi le istituzioni sono state costrette a rivolgersi nuovamente ai centri per l’impiego, perché le agenzie per il lavoro non erano abilitate alla profilazione. Nonostante la schizofrenia amministrativa, i nominativi dei disoccupati sono stati divisi dal movimento in possibili aule, e consegnati sia alla regione Campania che ai centri per l’impiego. Non restava a quel punto che fissare un calendario per le profilazioni.
«Da quel momento – spiega un delegato dei 7 Novembre – è calato un silenzio sospetto e l’indisponibilità a incontrarci. Si è creato il paradosso per cui abbiamo dovuto chiedere (questa volta invano!) di non approvare una delibera da noi stessi richiesta, ovvero quella che dava alle cooperative la possibilità di svolgere attività formative: la non pubblicazione dei calendari per la profilazione ci faceva temere che quella delibera potesse essere usata – rischio non ancora sventato! – per sfruttare il percorso da noi aperto con la lotta in favore di terzi, magari amici e amici di amici».
Il 24 marzo ai disoccupati viene comunicato, dopo mesi di lavoro burocratico serrato, senza che gli si prospetti una soluzione alternativa, che “la procedura non è tecnicamente perseguibile”. All’origine ci sarebbe un nuovo irrigidimento del governatore De Luca, che avrebbe frenato il processo dopo che, tra l’altro, la formazione per gli under trenta (la platea chiaramente più conveniente per i committenti) era già cominciata.
«Ora – dicono i disoccupati in presidio, che ieri hanno chiesto e ottenuto di visionare gli accordi con cui le cooperative si impegnano ad assorbire tutti i partecipanti alla formazione come tirocinanti – sono il comune e la prefettura che devono risolvere il problema. Sono loro che in questi mesi ci hanno dato assicurazioni formali sullo sblocco dei fondi Gol, senza le quali non avremmo accettato di far iniziare gli under trenta. È chiaro che non resteremo a guardare. Saremo la loro spina nel fianco, come lo siamo stati negli ultimi nove anni di lotta». (riccardo rosa)
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