Nel corso dell’ultima settimana i media cittadini hanno ospitato le opinioni di numerosi personaggi della cosiddetta società civile partenopea sulle candidature per le elezioni che decideranno il nome del prossimo sindaco. Anche noi abbiamo interrogato quattro esponenti di questo bel mondo chiedendo loro di individuare il proprio candidato ideale e spiegarci perché ritengono possa essere l’uomo o la donna giusta per Napoli.
Prologo. Uno scambio di mail
NM: Ciao Gigi, ti scrivo dalla redazione di Napoli Monitor. Stiamo chiedendo ad alcuni personaggi pubblici di scrivere un breve endorsement in vista delle prossime amministrative. Un intervento per capire quale sia per loro il candidato ideale per palazzo San Giacomo. Ti andrebbe di partecipare? Grazie, a presto.
GD: Non ho capito.
NM: In primavera ci sono le elezioni per il sindaco di Napoli. Ti va di scrivere un breve editoriale per il nostro giornale in cui ci parli dei problemi della città e di chi ti sembra in grado di risolverli?
GD: Editoriale?
NM: Un articolo.
GD: Va bene una cosa sulla Terra dei Fuochi?
NM: Facciamo che ti intervistiamo noi? Che dici?
GD: Ok, vediamoci martedì.
Azione. Una intervista
NM: In una tua vecchia canzone auguri il buongiorno al sindaco Bassolino e ai suoi assessori. Cosa è rimasto di quella stagione?
GD: Le cose sono molto cambiate. Non sono passati tanti anni, ma all’epoca la stagione durava molto di più. Ad aprile c’erano già quaranta gradi e si andava avanti così fino a ottobre. Invece da qualche anno sembra di stare in Brasile, ci sono dei temporali estivi che non ho visto nemmeno a Rio. E io posso dirlo perché ci ho suonato in Brasile, con i musicisti di Caetano Veloso, in un concerto in cui abbiamo rielaborato tutte le mie canzoni, da Sposa ragazzina in poi su un ritmo di bossa nova.
NM: No, ma io intendevo la stagione politica di Bassolino sindaco.
GD: Mah, è difficile valutare. Di quegli anni ho un grande ricordo perché facevo un successo incredibile a Napoli e finalmente cominciavo ad arrivare anche al resto d’Italia. C’era un grande entusiasmo, non solo intorno a me.
NM: Un entusiasmo che si è rinnovato nell’ultima campagna elettorale attorno alla figura di de Magistris. Tu in quell’occasione ti schierasti a favore di Gianni Lettieri. Perché?
GD: Non ho capito.
NM: Ti piace Lettieri? Perché pensi che sarebbe un buon sindaco?
GD: Prima di tutto perché Gianni è un amico. E poi rappresenta quella Napoli verace, vera; è uno scugnizzo, uno che si è fatto da solo e ha creato un impero.
NM: Vi conoscete da molti anni?
GD: Sì, me lo presentarono a una cena a casa del presidente Berlusconi. Era il compleanno di Emilio Fede, e Maurizio e Maria (Costanzo e De Filippi, ndr) mi avevano chiesto di andare a cantare, perché sia Berlusconi che Fede sono grandi appassionati di musica napoletana. Fu una bellissima serata, nonostante qualche piccolo inconveniente, ma alla fine andammo avanti a cantare fino alle tre di notte. Anzi, ricordo che Berlusconi mi fece cantare ‘o Sarracino diciotto volte di fila, poi fortunatamente si addormentò sulla poltrona.
NM: Di che inconvenienti parli?
GD: Niente, successero delle cose strane. Persi il cellulare, bucai tutte e quattro le ruote della macchina, e il pianoforte aveva alcuni tasti spaccati.
NM: Un sabotaggio?
GD: In un certo senso. Alla fine capimmo che era stato Apicella, che non aveva digerito di essere stato scavalcato.
NM: Torniamo a Lettieri…
GD: Sì, quella volta Gianni fu molto carino con me. Mi disse che era sempre stato un mio grande fan, e si fece autografareIl cammino dell’età dicendo che era per il figlio, ma poi nella dedica si fece scrivere “Al mio amico Gianni” e io capii che era per lui. Poi mi portò in Cina, a suonare per gli operai di una ditta a cui stava vendendo metà delle sue aziende. Mi disse: «Dopo il pacco ca ce sto facenn’, per lo meno ce facimm’ senti’ nu poco ‘e musica!».
NM: Fu una bella esperienza?
GD: Molto. Ci divertimmo come due scugnizzi. Gianni è uno verace. Mi ricordo che la mattina andavamo in questa fabbrica dove c’erano migliaia di operai cinesi tutti uguali e noi mentre cucivano ci nascondevamo dietro ai macchinari e premevamo tasti a caso per bloccare la catena. Non hai idea che panico! (ride).
NM: Due buontemponi, insomma…
GD: Se uno non conosce Gianni non può capire. Non hai idea di quello che combinavamo a Montezemolo…
NM: Era anche lui in Cina?
GD: Sì, eravamo partiti insieme, perché all’epoca Gianni era presidente degli industriali napoletani. E Montezemolo uscì pazzo tutto il viaggio, perché Gianni mi insegnò un trucco per sfilargli il Rolex dal polso senza che lui si accorgesse di niente. E la cosa bella era che, non si capisce da dove li prendeva, forse li aveva in valigia, ma ogni mattina Montezemolo ne metteva uno nuovo. Entro l’ora di pranzo già l’aveva perso.
NM: Cosa pensi che possa dare un uomo del genere alla città di Napoli?
GD: Quella spensieratezza che una città come la nostra ha perduto. Quella scugnizzeria così verace, così vera, lui è uno vero, uno…
NM: Va bene, ho capito. Quindi lo sosterrai anche questa volta?
GD: Assolutamente sì, anche se avrò la guerra in casa, perché Anna è molto amica di Mara Carfagna. Le deve molto, perché Mara le ha fatto scoprire il gusto per il tailleur, un indumento che Anna non conosceva, mentre ora vanno a saccheggiare i migliori negozi della città ogni volta che possono. Tra l’altro tengo un conto aperto con Barbaro che non so come pagare, devo inventarmi qualcosa.
NM: Per esempio?
GD: Già che ne stiamo parlando, ti do un’anteprima. Sto organizzando un grande concerto per la candidatura di Gianni, dove suonerò tutte le mie canzoni e tutti i classici napoletani accompagnato nientedimeno che da Cole Porter!
NM: Cole Porter?
GD: Hai capito bravo! Cole Porter!
NM: Gigi, ma Porter è morto!
GD: Morto? E quando?
NM: Nel ’64.
GD: E vabbè vuol dire che metteremo delle basi. Tanto il presidente è abituato.
NM: Quindi ci sarà anche Berlusconi? A proposito, ma è vero che nel 2011 Lettieri gli chiese di non venire a Napoli a chiudere la sua campagna elettorale?
GD: Ma no, queste sono malignità che hanno messo in giro. Semplicemente Lettieri ha un’antipatia viscerale per ‘o Sarracino, che invece è la canzone preferita del presidente. Ogni volta che la sente suonare impazzisce, vorrebbe sfasciare tutto, gli vengono dei veri attacchi di panico. Anzi, a dirla tutta, io penso che il presidente lo faccia apposta a cantarla quando lo vede. È un’altra capa a pazzia’, Berlusconi. Gli fa i dispetti, anche se qualcuno dice che lo fa apposta per favorire la Carfagna.
NM: Ho capito. Abbiamo finito Gigi, grazie.
GD: Bene, quando esce l’intervista?
NM: Mai.
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