Fotoreportage di Simone Peyronel
Il 27 dicembre la Città di Torino ha deliberato che il mercato “Barattolo” – una parte di Balôn, conosciuta anche come “Suq” – sarà spostato il 19 gennaio. Ogni sabato straccivendoli marocchini, disoccupati, rom, rifugiati dall’Africa, bosniaci giunti qui negli anni Novanta, italiani e mercanti esperti si ritrovano in Borgo Dora per vendere oggetti raccattati, ritrovati, dismessi. Dalla prossima settimana, impone la delibera, i venditori dovranno stendere le loro stuoie lontano, a nord: accanto al cimitero monumentale. Per comprendere le ragioni dello spostamento è necessario interpretare gli interessi economici e politici che operano nel quartiere.
La giunta Appendino continua l’opera delle precedenti amministrazioni. I giornali e le opposizioni tacciono e poche sono le voci a favore della permanenza. Questo sabato, l’ultimo di mercato legale, hanno espresso solidarietà agli straccivendoli alcuni abitanti, militanti dalle occupazioni vicine e passanti di buone intenzioni. Sono apparsi anche Ilda Curti (assessore alle politiche per l’integrazione con la giunta Chiamparino), Marco Grimaldi (consigliere regionale per LeU) e Dario Corallo candidato alla segreteria del Pd.
L’unica possibilità di permanenza, tuttavia, dipende dagli straccivendoli, e solo da loro. Se avranno la forza di lottare uniti e di violare la delibera, nuovi scenari potranno apparire. Le nostre parole – da alieni volenterosi, nella migliore delle ipotesi – saranno presto dimenticate. Ma vogliamo resti la frase di striscione scritta da Claudia che vende accanto al cancello: “Contro lo spostamento del Balôn: barricate!”. (francesco migliaccio)
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