Alina Bonar Diachuk era una ragazza di trentadue anni. Di lei sappiamo che era ucraina, che viveva a Trieste e che aveva appena trascorso nove mesi in carcere, accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, una condanna che aveva scontato con un senso di profonda ingiustizia e paura per un probabile rimpatrio che le sarebbe stato ordinato alla fine della pena. La storia
Rifugiati, l’accoglienza e la paura. Un reportage dalla Germania
Il primo incontro con Mina è avvenuto in un locale di Bonn, era una sera di dicembre. «Sei italiano? – mi hanno chiesto alcuni ragazzi nel cortile antistante all’ingresso – Allora parla con Mina, lui ha vissuto in Italia». All’interno ho notato il bancone del bar, in fondo un palco teatrale e un calcetto nell’angolo. Era una serata di sostegno ai
I centri del triangolo: migrazione e neocolonialismo in Sicilia
Quando i migranti sbarcano dall’enorme nave della marina militare che li ha salvati in alto mare, li accoglie un dispositivo di emergenza che è ormai diventato abituale. I medici individuano chi ha bisogno di cure speciali; la polizia registra i nomi e assegna un numero a ognuno; poi entrano sotto il gran tendone della Protezione civile e si siedono o si
“La mia classe” e il racconto dell’immigrazione
Il film “La mia classe” di Daniele Gaglianone rappresenta una boccata d’ossigeno, destinata però a un certo punto a interrompersi. Fin dalle prime battute si capisce che quella del regista è una scelta nuova, capace di restituire parole, sguardi, immagini di persone che nella realtà e nella finzione scivolano via senza lasciare traccia, riempiendo solo le statistiche e la cronaca, o nella
Chiudere i Cie: passato e futuro delle politiche per i migranti
Il 9 giugno del 2011 un provvedimento della procura disponeva il sequestro e la chiusura del CIE di Caserta. Per quasi tre mesi centinaia di rifugiati erano rimasti reclusi nell’ex caserma Andolfato di S. Maria Capua Vetere in condizioni di degrado assoluto. Dopo le prime proteste dei migranti che chiedevano di poter uscire dal loro carcere de facto, una serie di misure
Torino. Le zone d’ombra dove finiscono i rifugiati
Via Giordano Bruno s’allunga diritta verso il Sud di Torino, incastrata fra i binari che raggiungono Porta Nuova e il quartiere di Santa Rita; non lontano da qui si distende Mirafiori e quello che rimane della Fiat. Nell’area che un tempo ospitava i mercati generali è sorto il villaggio olimpico di Torino 2006: una decina di palazzine geometrili dai colori sgargianti,
Kola, Kemal e i bulgari di Mondragone
La Domitiana è lunga e bollente. Mentre guido il sole batte insistentemente e inevitabilmente sul mio braccio sinistro. Per fortuna non troviamo la carovana insormontabile di bagnanti perchè, con un colpo di genio, decidiamo di andare a Mondragone un qualsiasi mercoledì di luglio. Scopo del viaggio: la ricerca di rom bulgari di cui si sa poco, ma quanto basta per alimentare
Il Messico, i migranti e il centro di Oaxaca
Dal 2010 la Commissione interamericana per i diritti umani ha obbligato il governo messicano a garantire protezione e sicurezza a padre Alejandro Solalinde, da anni impegnato nella protezione dei migranti che passano per Oaxaca. Nonostante questa raccomandazione, padre Alejandro continua a subire minacce ogni giorno, sia dai narcotrafficanti che dai funzionari dello stato. In un’intervista padre Alejandro racconta la vita all’interno
A Tunisi tra chi cerca la verità
Tunisi, 22 marzo 2012 All’aeroporto della capitale incontriamo Aied. Suo figlio è partito il 14 marzo da El Haouaria, a sessanta chilometri da Tunisi, e da quel giorno lui non sa più niente del ragazzo. Aied prenderà l’aereo per Roma con noi, vuole fare luce su questa storia, perchè dopo un anno il governo italiano non è stato in grado di
Caserma Andolfato: accoglienza e serpenti
Dopo otto mesi dalla chiusura del centro di identificazione ed espulsione di Santa Maria Capua Vetere, il Tribunale di Caserta ha iniziato a emanare le prime sentenze di riconoscimento di protezione umanitaria, inizialmente negata a tutti i migranti che erano stati trattenuti in quella struttura. A quasi un anno di distanza, gli avvocati dei trattenuti ricompongono i frammenti di una