Caro Sindaco
anzi: Caro de Magistris,
anzi: Caro Luigi,
anzi: Ciao,
mi chiamo Nicola Vicidomini e sono il più grande comico morente. Nell’arco di tre anni circa, il mio Scapezzo, caso unico del panorama comico e teatrale, ha registrato molti sold out in giro per l’Italia, nonché un autentico trionfo in maggio al Teatro Vascello di Roma. Non ultime, lusinghiere attestazioni di stima di grandi intellettuali e addetti ai lavori. Nonostante tutto, quando invio proposta per la stagione al Teatro Bellini di Napoli, nessuno risponde alla mail. Mi sarei accontentato anche del Piccolo Bellini, non ho pretese. Orbene, lei, anzi tu, anzi voi – sappiamo che in democrazia il tu è stato abolito, è bene essere in tanti anche presi singolarmente, a ossequiare sempre il valore numerico -, voi, dicevo, sa quanto possano incidere sul piano economico due settimane in programma a Napoli. Io, caro voi, oltre a credere nei Santi, credo anche nell’oleografia più ovvia, e vi dico per certo che il pubblico napoletano è appassionato, focoso, vivace, simpatico, mediterraneo, non sporca, non si lava, sa cantare, spende e spande e balla e sputa. Paga finanche il biglietto. Ecco perché in altre parti di Italia storicamente non lo hanno mai voluto: questa disinvoltura nello spendere – o, nel farne le spese – avrebbe spodestato le borghesie nordiche piene di sé, anzi di io, anzi di ii – anche il “sei” della lingua italiana è stato, come sa, recentemente abolito dalla Commissione Europea.
Avete idea di quanto ci perda ogni anno a causa degli sbigliettamenti mancati a Napoli? Ve lo dico io, quasi l’ammontare complessivo! Il dottor Salvini, nella sua infinita sprucidità, mi ha anche accusato di non venire mai a Napoli perché sono razzista. Per farla breve, sono vicino alla rovina e ho messo su oggi pomeriggio una baby gang di cinquantuno elementi. Età media settantacinque anni. Ne annovero solo alcuni: Vichi Franco della rivista Il Feticista, Ippolito Ciro, produttore e regista di grido a squarcia gola, Galdieri Nino titolare di una concessionaria Fiat a Salerno. Quando cachiamo a terra davanti agli esercizi ci ispiriamo agli antichi templari. Portiamo sempre con noi una reliquia di Pasquale Squitieri: dito del piede (nessuno mai ha capito quale dito e, soprattutto, se piede destro o sinistro). È inutile dirvi – uè uè – che domani faremo tirocinio a Roma in zona Magliana e dopodomani saremo già alla volta di Napoli – uè uè. Giunti a piedi al casello inizieremo a sputare a vuoto. Inoltrandoci, gradualmente e a passo trasandato, nella splendida metropoli, defecheremo sul tappetino dell’abitazione di Siani Alessandro, simpatico ragazzo. Indi proseguiremo emanando da fermi cattivo odore nelle case della sinistra bene. I carabinieri sono già dalla nostra parte e hanno provveduto a non lavarsi. Per quanto riguarda noi, non c’è bisogno. A conclusione, ci chiaveremo una viecchia impellicciata del Vomero (minimo novantacinque anni, ex aristocratica, tra quelle molto cattive e abbonate al Bellini) la quale intesterà alla nostra società tutti i suoi beni muobili e immuobili.
In Italia nuove agevolazioni fiscali facilitano l’imprenditoria giuvanile. Per noi, che siamo una regolare baby gang a scopo di lucro, le suddette agevolazioni valgono doppio. Abbiamo aperto una regolare società, la SGORP Srl. La SGORP Srl è fondata sulla scustumatezza, a orario continuato e senza alcun ubiettivo. Scustumatezza nelle sue forme basilari (vedi allucchi in miezzo alla via, zuoccoli in pelle e in legno, giacche di pelle). Le nostre specialità? 1) Camminata, 2) Tango, 3) Ballo a cuorpo libero. Si tratta di una danza a movimienti come viene, come capita. La pratichiamo in miezzo alla via, sopratutto a bloccare il traffico urbano.
Necessitate scustumatezza gratuita? Non avete alcun ubiettivo e vi interessa incentivare per incentivare? Chiamateci subito! Non abbiate vergogna di perdere tiempo! Non prendiamo pagato. Non chiediamo donazioni, ma solo la vostra suddisfazione. Basta cuntattarci alla mail sgorp@beniculturali.it, oppure, più cumudamente, componendo un numero a caso. Per le prime dieci telefonate, la Cumparsita in omaggio: raggiungiamo in massa un’abitazione a caso alle 03:45 di una notte che nessuno si aspetta e eseguiamo la Cumparsita battendo i zuoccoli a terra come ritmo percussivo. Anche scopo denuncia. Se nel palazzo ci siete voi, vuol dire che siete veramente furtunati.
Volete scusarmi, ogni tanto mentre scrivo parte la pubblicità. È l’effetto di oltre trent’anni di liberalizzazione.
Rappresentandovi i sensi della mia inadeguatezza,
Ciao. (nicola vicidomini)
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