Foto di Bologna for Climate Justice
Più di settecento persone hanno partecipato domenica pomeriggio alla biciclettata rumorosa contro il progetto di allargamento del Passante di Mezzo, portando nelle strade di Bologna la determinazione di coloro che vogliono difendere la salute dei bolognesi e garantire un futuro alle prossime generazioni. In questi giorni voci autorevoli hanno squarciato il velo di compensazioni e mitigazioni dietro al quale si è cercato di nascondere la verità: allargare il Passante di Mezzo farà aumentare il traffico e l’inquinamento, e nessuno può garantire oggi l’efficacia delle mitigazioni proposte.
Secondo gli stessi documenti prodotti da Società Autostrade, in caso di realizzazione dell’allargamento, nel 2040 il Passante emetterà 266 mila tonnellate di CO2 all’anno, ovvero 1.855 tonnellate in più di quelle che emetterebbe se non fosse allargato, mentre gli interventi di rimboschimento assorbiranno 359 tonnellate di CO2 all’anno. I 50 MWp di pannelli fotovoltaici, se mai verranno installati, porterebbero la compensazione totale a 33 mila tonnellate. Restano 233 mila tonnellate di CO2 al 2040, in una città che aspira a diventare “carbon neutral” entro il 2030. La giunta comunale ha affermato che non prende in giro nessuno, ma è evidente che i conti non tornano, mentre altre mitigazioni – come gli elettrofiltri – sono state dichiarate inefficaci dagli studi del Cnr.
Al termine della biciclettata i manifestanti hanno inviato una lettera alla Commissione Europea che ha promosso l’iniziativa “Climate-neutral and smart cities”: noi vogliamo una città veramente capace di guidare la transizione climatica, e rinunciare all’allargamento del Passante per sviluppare modelli sostenibili di mobilità delle persone e delle merci è il primo, imprescindibile passo.
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