Sulla facciata della biblioteca Lila e Lenù, le due amiche protagoniste dei romanzi di Elena Ferrante, stanno accanto a un murale di Agostino Collina, maestro e ideatore negli anni Cinquanta della “biblioteca popolare circolante”, che aveva messo a disposizione i suoi libri per i ragazzi del quartiere. All’interno, due gigantografie dal set de L’amica geniale coprono le pareti dell’ingresso. Scoprirò più tardi che la biblioteca è tra le tappe del tour I luoghi dell’amica geniale, tra i punti di interesse consigliati anche dalla Lonely Planet, che descrive così il rione Luzzatti: “Frutto di un progetto di riqualificazione della periferia negli anni Venti, con la costruzione di case popolari che ancora oggi ospitano circa settemila persone. Negli scantinati del rione, Lila e Lenù giocano, si sussurrano segreti. Tra le sue strade avvengono omicidi cruenti e piccoli miracoli: come la biblioteca popolare circolante voluta dal professor Luigi Collina”.
La biblioteca oggi ospita un fondo omonimo con i libri e le donazioni fatte da Collina, custodite con zelo in un armadietto dalle ante di vetro.
Un gruppo di studenti e studentesse chiacchiera nell’atrio, la biblioteca ha riaperto da qualche giorno, dopo la chiusura prolungata imposta dalla zona rossa. Mi ricevono Rosa e Vincenzo, due dipendenti comunali che lavorano lì da diversi anni. Vincenzo, che è del rione, dice che la biblioteca è l’unico spazio culturale nel quartiere.
«I ragazzi che vengono qui sono in gran parte studenti universitari che hanno bisogno di uno spazio dove studiare, soprattutto ora che le biblioteche universitarie sono chiuse. Non c’è l’abitudine al prestito. Sono quasi solo le signore a chiedere i libri in prestito, spesso romanzi e gialli», mi spiega Rosa.
Lo spazio della biblioteca è diviso in due sale di lettura e consultazione, di cui una piuttosto grande con tavoli separati da apposite lastre in plexiglass dove una decina di ragazzi e ragazze studia. «Non fare foto qui dove ci sono i ragazzi», si assicura Rosa. Scorgo velocemente tra i titoli, molti di sociologia, storia, storia dell’arte, gran parte dei libri sono di collane non più in commercio. Chiedo a Rosa e Vincenzo se hanno notizia di un bando per l’acquisizione di nuovi titoli per le biblioteche comunali (uscito nell’estate 2020 a cui il comune di Napoli ha aderito). «Sì, abbiamo fatto richiesta di alcuni titoli come Elena Ferrante, Pasquale Pagano, quel mago con gli occhiali…». «Harry Potter?». «Sì, quello. Dovrebbero mandarceli, ma dalla municipalità non ci hanno detto ancora nulla».
La Giulio Andreoli fa capo alla quarta municipalità. «Per loro le biblioteche sono l’ultimo dei problemi. Vengono prima le strade, le fognature, le cose più urgenti – fa notare Rosa –. Abbiamo richiesto degli scaffali, perché sono arrivate nuove donazioni e ci è stato detto di arrangiarci con lo spazio a disposizione. Allora abbiamo messo tutte le cose da buttare qui». Mi conduce in una stanza piena di enciclopedie e libri vecchi, in attesa di essere buttati o rimessi sugli scaffali.
«Tu che ne pensi di questi libri di storia, vale la pena tenerli?».
Non mi sembravano destinati a una nuova vita, ma ho risposto che non ne avevo idea.
I libri della biblioteca Andreoli non sono inseriti sull’Opac, il catalogo digitalizzato, per problemi tecnici da tempo rimasti irrisolti. Non vedo postazioni computer e, come in tutte le biblioteche comunali napoletane, manca il wi-fi.
Chiedo se la biblioteca ospita iniziative e incontri. «Sì – dice Rosa –, a volte venivano le scuole in visita e si facevano proiezioni di film, un anno abbiamo ospitato un torneo di giochi da tavola e a volte qualche associazione propone degli incontri di lettura, ma ora è tutto fermo».
Le chiedo come si potrebbe attirare più gente in biblioteca.
«Qui per fortuna sono sempre venuti ragazzi per bene e non abbiamo mai avuto problemi. Per fare venire più persone bisognerebbe dare altre possibilità di incontro, proiettare film, anche organizzare corsi di ballo… Come le chiese, pure le biblioteche devono fare qualcosa per attirare i giovani!». (cecilia arcidiacono)
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